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Nuove regole per gli affitti brevi : limiti, tasse, restrizioni.

 

La ministra Santanchè conferma tutto e non fa nessun passo indietro:

Nuove regole per gli affitti brevi : limiti, tasse, restrizioni,  per chi ha degli appartamenti nei centri storici e nelle zone ad alto interesse culturale delle città metropolitane e di circa 670 comuni apprezzati dai turisti.

Nessun cambiamento rispetto a quello che era stato proposto a maggio, rimane l’obbligo di permanenza nelle città metropolitane per almeno due notti, due il limite di appartamenti di proprietà che possono essere messi in locazione da un unico soggetto privato. Multe salatissime, fino a 10 mila euro per chi non adegua le proprie strutture con specifiche misure di sicurezza.

 

Il ddl sugli affitti brevi, ha come intento quello di regolare il fenomeno degli affitti brevi, cioè quei soggiorni di 1, 2 o 3 giorni nei centri storici delle città metropolitane, in strutture non propriamente alberghiere ma in appartamenti.

La ministra ha annunciato su Facebook che è stato consegnato agli attori principali il testo della proposta, in modo da applicare la massima concertazione.

Infatti gli affitti brevi hanno avuto nel nostro Paese negli ultimi 8 anni un’impennata velocissima, tanto da avere una grandissima percentuale di airbnb italiani sul totale mondo della nota piattaforma.

Insomma anche www.Airbnb.it, non dorme certo sonni tranquilli.

Ma vediamo un po’ nel dettaglio i punti salienti di questo ddl Santanchè.

Molte città come Milano, Venezia e ultima Firenze, sono corse ai ripari in questi ultimi mesi, ponendo in essere già delle misure che potessero contenere il dilagante e incontrollabile fenomeno degli affitti brevi.

Una spinta al carro della sensibilizzazione è stato dato dalle proteste di studenti e lavoratori che denunciano una scarsità di immobili ad uso residenziale, e i prezzi ingiustificati, attribuibili ovviamente al colpevole principale Airbnb e la miriade di appartamenti che sfruttando le locazioni brevi, hanno potuto , erroneamente, accogliere centinaia o migliaia di ospiti con una applicazione delle normative nazionali, regionali e comunali molto approssimativa e poco precisa.

GESTIONEDELMIOBNB sa quando è opportuno operare come affittacamere, come casa vacanze, bed and breakfast o appartamento ammobiliato uso turistico.

Santanchè ha tuonato:

“Sono molti anni che si aspettava un intervento specifico sugli affitti brevi e mi sembra che nessuno, prima di noi, né la sinistra che è stata per 10 anni al governo, né quei sindaci che oggi chiedono interventi urgenti, abbia mai voluto affrontare una questione riguardante un tema così complesso e spinoso”, afferma Santanchè. “Abbiamo invece affrontato la situazione degli affitti brevi in tempi non sospetti avviando, già mesi fa, tavoli di confronto con associazioni di categoria e degli inquilini, con le regioni ed i sindaci delle città metropolitane, per arrivare ad una proposta il più possibile condivisa. Senza dubbio quindi, in tempi rapidi abbiamo messo la questione tra le priorità da affrontare nel settore del turismo.

 Affitti brevi, che cosa prevede il ddl Santanchè

La nuova bozza del ddl sugli affitti brevi, condivisa dalla ministra del Turismo con i soggetti interessati, indica che, “a pena di nullità, il contratto di locazione per finalità turistiche avente ad oggetto uno o più immobili ad uso abitativo situati nelle zone territoriali omogenee A (che rivestono carattere storico, artistico e di particolare pregio ambientale o da porzioni di essi, comprese le aree circostanti, che possono considerarsi parte integrante, per tali caratteristiche, degli agglomerati stessi) dei comuni capoluoghi delle città metropolitane, non può avere una durata inferiore a due notti consecutive”.

Limite minimo di due notti per chi utilizza la locazione breve, con contratti non registrabili dai 1 ai 29 giorni e con imposizione con cedolare secca.

Rispetto alla bozza di maggio, nel nuovo testo non ci sono modifiche al limite massimo di due notti, prima invece navigava l’ipotesi di deroga in caso la parte conduttrice fosse costituita da un nucleo familiare numeroso.

Inoltre si arretra il numero di appartamenti che si possono avere e destinati alla locazione breve.

Prima erano 4, adesso sopra le 2 unità, scatta l’obbligo di diventare imprenditore.

Una disposizione che ci vede d’accordo in toto, molto meno quella dell’obbligo dei due giorni di permanenza.

I soggetti e le città interessate

Per “locazione per finalità turistiche”, si intende il contratto di locazione con scopo turistico, avente ad oggetto il godimento di un appartamento o porzione di esso, ad uso residenziale, ubicata in un luogo diverso da quello di residenza della parte conduttrice, stipulato direttamente da colui che la detiene leggittimamente ( host) o tramite soggetti che esercitano attività d’intermediazione immobiliare, come i property manager o le agenzie specializzate che gestiscono i portali( OTA) fungendo come intermediari.

Le città interessate sono 14 e tra queste c’ è Bologna: ( Roma, Milano, Napoli, Bari, Torino, Palermo, Catania, Firenze, Venezia, Genova, Messina, Reggio Calabria, Cagliari) ma anche i 969 comuni ad alta intensità turistica. Insomma nessuno rimane fuori, tra le destinazione scelte nel nostro bel paese. Tutti i comuni classificati dall’Istat, “a vocazione turistica”.

Noi di GESTIONEDELMIOBNB siamo molto attenti alla normativa vigente per questo abbiamo una storia lunga 15 anni, senza mai aver inciampato lungo il percorso.

Obbligatorio esporre il Cin degli affitti  

Le norme si indirizzano a  coloro che detengono l’immobile, come proprietari, comodatari e locatari in alcuni comuni, ma anche  i soggetti che esercitano attività di intermediazione immobiliare e i soggetti che gestiscono portali telematici.

Il ddl condiviso da Santanchè indica che il ministero del Turismo assegnerà a tutte gli appartamenti che si vogliono affittare a uso turistico, e anche alle strutture alberghiere ed extra alberghiere, un Codice identificativo nazionale-Cin, per “assicurare la libera e sana concorrenza tra strutture extra alberghiere e alberghiere, della sicurezza del territorio e per contrastare forme irregolari di ospitalità”. Il Cin sarà assegnato ad ogni immobile ad uso abitativo oggetto di locazione per finalità turistiche, dietro presentazione di apposita richiesta da parte del locatore in via telematica.

Il ddl  prevede che chi presenta la domanda sia poi il responsabile della locazione e della gestione dell’unità immobiliare, nei confronti della parte conduttrice, delle pubbliche amministrazioni e dei soggetti terzi. I Cin dovranno contenere anche l’indicazione del numero di posti letto disponibili secondo quanto dichiarato nella relativa istanza, e sostituiranno, ad ogni effetto, i codici identificativi regionali (Cir): I Cir già in essere saranno validi fino al novantesimo giorno dopo la pubblicazione del ddl.

Le sanzioni sono salatissime: multe fino a 10 mila euro

Tutte le strutture identificate con il Cin verranno inserite nella banca dati nazionale, che sarà pubblica e liberamente consultabile sul sito istituzionale del ministero del Turismo. Previsto anche l’obbligo di esporre il Cin all’interno dell’unità immobiliare e di pubblicarlo nei vari annunci dei portali. Questo obbligo è in capo al proprietario titolare della struttura, o all’intermendiario o a chi gestisce le OTA.

La nuova bozza rincara le multe sia per chi non espone il Cin (ora fino a 5mila) sia per chi affitta senza il Cin (ora fino a un massimo di 8mila).

Chiunque eserciti l’attività di locazione per finalità turistiche in forma imprenditoriale, direttamente o tramite società che svolgono attività di intermediazione immobiliare ovvero di gestione di portali telematici, è soggetto, anche ai fini fiscali, alla disciplina generale dell’imprenditore, nonché all’obbligo di segnalazione certificata di inizio attività presso lo sportello unico per le attività produttive (Suap) del comune del territorio in cui viene svolta l’attività, pena l’irrogazione di una sanzione pecuniaria per un massimo di 10mila euro.

A controllare che case vacanze e alberghi abbiano ed espongano il Cin e a comminare eventualmente le multe, saranno i comuni, attraverso gli organi di polizia locale, e gli ufficiali e gli agenti di polizia giudiziaria, ciascuno nell’ambito delle rispettive competenze.

Chi riscuote l’imposta di soggiorno 

L’obbligo del pagamento dell’imposta di soggiorno riguarda anche i soggetti esercenti attività di intermediazione immobiliare e di gestione di portali telematici qualora abbiano incassato il canone o il corrispettivo.

Sotto il tema sicurezza, ci sono novità?

Le unità immobiliari ad uso abitativo per finalità turistiche affittate per breve periodo dovranno rispettare gli obblighi riguardanti la prevenzione di incendi, possedere dispositivi per la rilevazione del monossido di carbonio e dovranno avere i requisiti igienico-sanitari e di sicurezza degli impianti.

Non possono affittare un appartamento a uso turistico breve coloro che hanno riportato condanne a pene restrittive della libertà personale superiori a tre anni, per delitti non colposi, senza aver ottenuto la riabilitazione; coloro che sono sottoposti a sorveglianza speciale o a misura di sicurezza personale o siano stati dichiarati delinquente abituale, professionale o per tendenza senza aver ottenuto la riabilitazione.

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